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L’arte non chiede permesso, entra silenziosa e apre sentieri.
Un foglio bianco diventa orizzonte, una macchia di colore diventa memoria,
un intreccio di segni diventa voce di ciò che non ha nome.
In questo spazio, la creazione non è performance ma respiro,
non è forma compiuta ma trasformazione continua.
Qui ogni persona trova la libertà di lasciarsi sorprendere dal proprio gesto,
e nel gesto scoprire una parte nuova di sé.
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